In vista dell'avvicinamento alla nuova stagione, Lega Basket Femminile fa visita alle giocatrici e alle squadre che stanno preparando il prossimo campionato. Ai microfoni di Mary Sbrissa, martedì pomeriggio, il capitano della Dinamo Sassari Cinzia Arioli. Ala classe 1984, dal 2010 in Sardegna, Arioli guida il gruppo delle italiane della matricola della Serie A1 2020/2021. A seguire i passaggi fondamentali della diretta.

Che effetto fa esser il capitano della Dinamo Sassari, una squadra che hai seguito tanto anche da tifosa?
Sono tifosa della Dinamo da tanti anni perchè in Sardegna è un po' come la squadra di tutta l'isola, e per me è un grandissimo orgoglio esserne il capitano. Sono sempre stata molto vicina a questa squadra e adesso è un onore farne parte.

Sei nata in Lombardia, ma ormai hai una connessione fortissima con l'isola...
Ormai mi chiamano "sarda d'adozione", per me la Sardegna è diventata la mia seconda casa. Si tratta di una terra che offre parecchio, anche dal punto di vista gastronomico, e sì, ho imparato ad apprezzare tutte le specialità culinarie, qui ci sbizzarriamo!

Avete iniziato da poco gli allenamenti e il ritiro ad Olbia, come sta andando questo inizio di stagione?
Le prime sensazioni sono buone, il villaggio di Olbia è l'ideale per iniziare un ritiro perchè offre di tutto: palazzetto, palestra e organizzazione di alto livello. Non conoscevo il posto, penso che un'atleta non potrebbe chiedere di meglio per cominciare la stagione.
Buone sensazioni anche sulla squadra, che può contare su un gruppo d'italiane già consolidato, con cui stiamo continuando un percorso di crescita costante.

C'è stato grande entusiasmo attorno alla notizia di Sassari, una società importante del basket italiano. Com'è esser parte del mondo Dinamo?
In un momento come questo, il presidente Stefano Sardara ha avuto un'intuzione geniale perchè dare una visibilità del genere al movimento femminile in un periodo post-Covid è qualcosa di grandioso. Siamo orgogliose di farne parte, la società maschile è conosciuta sia in Italia che in Europa, non ha bisogno di presentazioni: per noi stare a contatto con questa realtà può esser solo un motivo di crescita e qualcosa di molto stimolante.

Con te sono arrivate persone con cui già hai vissuto un'esperienza cestistica (a Selargius), coach Restivo e giocatrici come Pertile, Mataloni, Gagliano...
Dopo la notizia di far parte di Sassari, sapere di poter condividere questo viaggio ed esperienza con persone care a livello cestistico e umano è stato importante. Eravamo un gruppo già unito, ci siamo trovate benissimo insieme la scorsa stagione e abbiamo colto quest'occasione al volo per poter continuare a lavorare e crescere insieme, con il supporto dello staff tecnico.

Qual è l'obiettivo della Dinamo Sassari in questo campionato?
Cercare di vincere più partite possibili, sappiamo che essendo una società nata alla fine del mercato estivo dobbiamo salvarci il prima possibile. Ma anche toglierci delle soddisfazioni, crescere, lavorare: con noi ci sono anche delle giovani (sette elementi dal 2001 al 2004 del vivaio sassarese) che non hanno mai visto pallacanestro a questo livello, anche per loro sarà importante farne parte e sentirsi parte di un gruppo, dare il massimo per aggiungere il loro mattoncino.

Tanti ti danno il ruolo di Play, o Play/Guardia, ma a te piace di più giocar guardia.
Sono nata come guardia, poi in casi di necessità si fa tutto ciò che l'allenatore chiede. Ma negli ultimi anni il ruolo di play non mi è dispiaciuto!

Come vedi questo campionato di A1, che per voi inizierà il 4 ottobre in casa contro Battipaglia?
L'A1 negli ultimi anni si è divisa in due parti, la prima fascia con Schio, Ragusa, Venezia e San Martino più attrezzate e competitive, e anche Geas quest'anno ha fatto una buonissima squadra con un buon mix tra giovani e veterani. Noi ce la vorremmo giocare con tutte le altre, consapevoli che le partite saranno tutte battaglie, dalla prima all'ultima.

Dopo un periodo difficile, com'è stato riprendere con tutte le accortezze post-Covid?
Riprendere è stato bellissimo, ritrovarci in campo dopo uno stop forzato è stata una gioia per tutti. Per me ancora di più perchè ritrovare persone con cui la scorsa stagione non siamo riusciti a terminare qualcosa, per via della pandemia, è stato ancora più emozionante. Riprendiamo da dove abbiamo lasciato, per toglierci le soddisfazioni che ci meritiamo!

Come vedi invece le vostre straniere?
Le americane ci raggiungeranno dopo (Burke è in WNBA, Calhoun raggiungerà il gruppo nei prossimi giorni), speriamo di vederle presto, per ora posso dire che qui con noi c'è Michaela Fekete che mi è parsa una giocatrice e persona molto umile, già a disposizione della squadra: sta lavorando duro.

(Foto Luigi Canu - Ciamillo/Castoria)

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