In vista dell'avvicinamento alla nuova stagione, Lega Basket Femminile fa visita alle giocatrici e alle squadre che stanno preparando il prossimo campionato. Ai microfoni di Mary Sbrissa, mercoledì sera, la nuova playmaker della Passalacqua Ragusa Mariella Santucci: reduce da uno scintillante quadriennio in NCAA a University of Toledo, la classe '97 torna in Italia ripartendo dall'ambiziosa realtà siciliana. Ecco le sue parole.

Da poco avete fatto la prima amichevole, com'è stato per te tornare a calcare un parquet italiano?
É andata bene, era importante vedere a che punto siamo, cosa migliorare e cosa invece sta andando nel modo giusto. É stato particolare per tutte perchè era la prima volta che giocavamo dopo mesi, ma è bello finalmente poter giocare contro qualcuno. Questo ritorno in Italia sinora è stato bellissimo.

Con Toledo ti vedevamo sempre con una fascetta in testa mentre giocavi. É un'abitudine che avevi anche qui? Quest'anno la porterai in campo?
Ho cominciato a portarla soltanto negli USA e alla fine m'ero abituata così, ma secondo me quest'anno non la userò, è un po' scomoda da sistemare durante la partita, cercherò di riabituarmi a non usarla.

Hai giocato quattro anni in America raggiungendo tantissimi traguardi e record. Per un'italiana riuscire ad avere questo successo e importanza non è scontato: come hai fatto a guadagnarti questa fiducia e questo ruolo al college?
Il primo anno mi ha aiutato molto perchè Toledo aveva un play diverso da me, e lo staff voleva che giocassimo entrambe. Stare in campo da subito è stato fondamentale, poi mi hanno aiutato molto le mie compagne con la lingua e con il gioco che era molto diverso, all'inizio facevo un po' fatica. Come gruppo ci siamo trovate benissimo e quello mi ha consentito di esser me stessa e fare le mie cose, anche grazie alla mia coach che mi ha dato fiducia e spazio. La mia voglia di allenarmi tanto e ogni giorno l'ha convinta a farmi giocare dall'inizio.

Nel tuo anno da freshman avete partecipato al Torneo NCAA, com'è stato quel palcoscenico?
Molto emozionante, lì il basket sia maschile che femminile è molto sentito. Quando siamo arrivate lì ci hanno fatto sentire come delle VIP regalandoci scarpe nuove, orologi, vedevamo la banda che suonava mentre passeggiavamo per la città. Per noi l'obiettivo era naturalmente vincere il campionato, in realtà abbiamo giocato così così al Torneo, ma anche esser lì è stato molto importante per noi.

Negli USA seguivi il campionato?
Sì guardavo le partite su LBF TV, avevo fatto l'abbonamento. Guardare basket mi piace sempre, lo facevo con piacere.

C'è qualche ex compagna di squadra o nazionale con cui non vedi l'ora di giocare?
Non saprei, vorrei vederne tante sia per salutarle e chiaccherare, ma anche per vedere a che livello siamo. Forse quelle contro cui giocavo quando militavo in A2 qui, per vedere a che punto sono. Ho un ricordo molto significativo delle finali giocate contro Pan. Anche giocare contro Jasmine (Keys, ndr) sarà emozionante...ma ce ne sono tantissime altre che vorrei rivedere.

Che ricordo hai delle tue esperienze Azzurre?
La Nazionale è sempre stata un obiettivo per me. Nelle giovanili, però, la vedi in modo diverso che da senior. La sfida di entrare in Nazionale maggiore è molto più difficile chiaramente, la competizione è aumentata e tutti vogliono giocare in Azzurro. É un'esperienza bellissima, molto faticosa nelle giovanili perchè la Nazionale viene dopo una stagione intera di partite, ma è sempre bello andare all'estero a giocare contro altre nazionali, culture, modi diversi di vedere la pallacanestro.

Questo weekend per voi l'impegno del "Memorial Francesco Passalacqua" contro Campobasso, poi la "Famila Cup" a Schio. Come vi apprestate tu e la squadra ad affrontare questi impegni?
A Ragusa l'ambiente è fantastico, i tifosi ci seguono molto e ci chiedono spesso come sta andando il precampionato, c'è molto affetto. La squadra si sta preparando bene, la chimica è molto importante in questo momento e per adesso stiamo ottenenendo buoni risultati: le prossime sfide per noi saranno un buon test per capire a che punto siamo.
Personalmente, ho tanta voglia di giocare dopo i tanti mesi di stop e sono scontenta di scaricare un po' di adrenalina in campo.

Playmaker, guardia...in che ruolo preferisci giocare?
Preferisco fare la play, mi piace gestire la squadra, i ritmi, fare cose diverse rispetto alla guardia. Mi adatto bene anche a quel ruolo e mi piace anche giocare da guardia, ma se devo scegliere...Playmaker, sicuramente!

C'è molta curiosità attorno alle doti atletiche della tua compagna Awak Kuier. Abbiamo visto dai video che schiaccia, lo fa anche quando vi allenate?
Sì, e la cosa non rende molto felici quelle che giocano contro di lei in allenamento (sorride, ndr). Lavoriamo anche per permetterle di migliorare, chissà se un giorno lo farà pure in partita: noi ci proveremo, è sicuramente una cosa particolare e lei è molto brava a farlo.

Come vedi la prossima Techfind Serie A1?
Secondo me è molto competitivo, il livello è molto alto e tutte le partite saranno impegnative. Sarà un campionato molto difficile, poi chiaramente ci sono squadre più forti e altre meno ma saremmo tutte lì a giocarcela fino alla fine.

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