Per qualche giorno ancora godrà del sospirato e meritato riposo: tanto dalla lunga stagione agonistica
protrattasi sin quasi allo scorso mese di Giugno, quanto dai voluminosi testi universitari ai quali, subito
dopo, ha dedicato massima attenzione ricavando, tra l'uno e l'altro, qualche spicchio di vacanza.
“Ma adesso gli esami sono finiti - è l'allegro esordio di Francesca Santarelli, quasi una settimana prima
di raggiungere Vicenza per la preparazione al prossimo campionato di Serie A2 - mi rimane da
completare la tesi e, a Novembre, chiudere con la laurea in Educatore per i Servizi dell'Infanzia”. Che,
tradotto, significa “maestra di asilo nido”. “Esatto - conferma - ed è quanto voglio fare nella vita, con o
senza la pallacanestro”. Ventitré anni e poco più, forlivese di nascita e “figlia d'arte” (papà allenatore e
mamma ex giocatrice: “Essere praticamente... sbocciata in palestra mi ha permesso di vedere e
apprendere molte cose, soprattutto sulle persone, da sole o in squadra che fossero”.), Francesca
approda nella città del Palladio e alla corte VelcoFin dopo i primi passi mossi sul legno della città
natale, la crescita nel triennio di Cervia con fugace apparizione a Faenza, poi Bologna sponda Libertas,
un pizzico di nazionali giovanili, Alpo e, infine, Ferrara.
“Sono contenta dell'opportunità offertami da Vicenza - confessa il play romagnolo - entro a far parte di
un club dalla storia lunga e prestigiosa, da sempre simbolo di competitività e organizzazione: senza
dimenticare che, solo tre mesi fa, le biancorosse hanno mancato di un soffio la promozione in A1. Porto
con me un bagaglio pieno di entusiasmo e voglia di fare bene. Ringrazio la società e coach Jonata
Chimenti: alla B.Ethic (24 giocate, 21.8 mpg, 4.7 ppg, 3.3 rpg, 1.2 apg, con 39% da 2, 17% da 3, 70%
ai liberi, 45 valutazione) abbiamo iniziato un percorso tecnico che, a fronte degli eventi, rischiava di
finire anzitempo. Invece ora potrò continuarlo”. Nonostante l'inaspettata chiusura di Ferrara, al termine
di un campionato di vertice condotto da un team estense decisamente protagonista e pretendente al
salto di categoria. “E' stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno - racconta con malcelata amarezza -
bellissima annata, anche se la frattura del quarto metacarpo mi è costata quattro settimane di gesso,
poi la semifinale... siamo rimasti sbalorditi!
Il passato, alla fine, è soltanto passato, recita una canzone. E adesso è il momento di dare forma e
sostanza alle aspettative di una VelcoFin profondamente rinnovata e che al campo chiederà di
decretarne l'effettivo valore. “Non conosco le mie nuove compagne - dice schietta Santarelli - il coach
mi ha spiegato che la squadra è mediamente giovane e che ci sarà da sudare e impegnarsi per
crescere giorno dopo giorno. Credo sia sacrosanto avere i play-off come obbiettivo e il dovere di dare
tutto per raggiungere il massimo risultato possibile”.
Giocatrice dalla spiccata fisicità, forte nell'uno contro uno e dotata di buona lettura del gioco, la neo
biancorossa viene anche definita come play dalle mani veloci, che le permettono di rubare palla dal
palleggio o sulle linee di passaggio, e grande attitudine al lavoro difensivo.
“Mi riconosco soprattutto nella parte relativa alla difesa - precisa - mentre in attacco amo far giocare la
squadra, muovere la palla, mettere in ritmo le compagne. Poi se c'è da prendere un tiro, ovviamente
non faccio un passo indietro”. Francesca, ma l'A1? “A Faenza non posso certo dire di averla...
assaggiata - ride - forse l'ho semplicemente annusata. Ma la massima categoria rimane un traguardo.
Che voglio raggiungere”.
Ufficio Stampa
VelcoFin Vicenza