Finito il girone Nord della Serie A2 femminile con la bella vittoria a San Martino di Lupari, la sesta in sette gare, per il Sanga Ponte Casa d’Aste non c’è tempo per tirare il fiato con la testa che va già a Selargius, ospite sabato 20 gennaio al PalaGiordani (ore 17.00), per confermare quanto di bello visto nelle ultime uscite: gioco corale, capacità di soffrire, ottima difesa e tanto tifo sugli spalti al seguito. Un girone d’andata comunque positivo con 9 vittorie e sei sconfitte e la quarta miglior difesa con una crescita costante, soprattutto nella parte finale, come ci spiega coach Franz Pinotti.
Coach, bilancio positivo o negativo per questo girone d’andata?
“Col senno di poi direi bilancio assolutamente positivo”.

All’inizio gli infortuni hanno minato il percorso, ora al completo la squadra ha imboccato strada giusta?
“Gli infortuni di Maffenini, Canova, Rossi e gli acciacchi di Guarneri, Novati e Giulietti a turno ad inizio anno ci hanno condizionato non poco. Eppure avevamo esordito sul non facile campo di Selargius San Salvatore con una bella vittoria, nonostante le assenze. E ti dico che alcune partite avremmo dovuto vincerle ugualmente”.

Dove può arrivare questa squadra?
“Questa squadra è stata pensata per stare dentro le prime quattro e direi che sul campo lo abbiamo dimostrato ben più di una volta”.

C’è qualche partita che vorresti rigiocare? Marghera e Vicenza forse?
“Ci sono tre sconfitte in cui dovevamo cambiare in corsa per vincere e faccio fatica a digerire: Marghera in casa dopo un supplementare, Castelnuovo sempre in casa giocata punto a punto sino alla nostra aridità offensiva finale e la benedetta partita di Crema in cui, come ormai ogni anno, dominiamo in lungo e in largo all’inizio del match e poi, immancabilmente, spegniamo incredibilmente la luce. Con questi 6 punti saremmo secondi, considerazione non da poco”.

Ti aspettavi questi valori e questa classifica corta o sei sorpreso da alcune squadre?
“Se devo fare le carte al campionato dico che Geas merita il primo posto. Si tratta di una squadra ad immagine e somiglianza della sua allenatrice, ben organizzata, puntigliosa e ostinata, dedita alla cura dei dettagli. Quando ti prende al collo non molla la presa fino a sfinirti. Costa Masnaga gioca però la pallacanestro che piace di più a me. Un gioco moderno simile alla pallacanestro maschile, fatta di intensità e tiro da dovunque. Alpo è la piacevole sorpresa di questo campionato. Vicenza avrebbe meritato la Coppa Italia molto più di un Crema discontinuo, anche se la caratteristica delle cremasche è quella di non morire mai. Castelnuovo ha un ottimo gruppo squadra. Direi che Geas a parte, anche con eventuali passi falsi, dal secondo all’ottavo posto tutte le squadre si equivalgono e più in generale penso che nel Girone Nord non ci siano partite facili. Anche l’ultima in classifica può vincere con chiunque. Un campionato bello, combattuto, in cui ogni squadra merita il rispetto di tutti”.

Nel girone di ritorno dove bisognerà essere bravi per continuare il trend positivo?
“Io chiedo solo una cosa: avere a disposizione tutte le mie ragazze ad ogni partita. Alla parte tecnico-tattica ci pensiamo poi ma è fondamentale per la buona nostra alchimia che non manchi nessuna, perché noi facciamo del gruppo squadra la nostra forza e insieme, ognuna con le sue caratteristiche che si esaltano molto di più in questa squadra orchestra, possiamo raggiungere qualsiasi traguardo”.



Cosa ti ha soddisfatto di più della tua squadra?
“Stiamo lavorando da tempo sulla resilienza, cioè su quella capacità che ti permette di risolvere problemi in mezzo alle difficoltà. Questo è un insegnamento a cui tengo in particolar modo non solo nella pallacanestro, ma anche come metodo utile nella propria vita di tutti i giorni. Non dimentico mai di allenare un gruppo molto giovane (età media 21,5 anni) e oltre che allenatore sento di essere un educatore. Le ragazze hanno finalmente recepito e capito tutto questo. Dal punto di vista tecnico stiamo facendo un grosso lavoro di letture. Il basket è un gioco situazionale, in continua evoluzione durante la partita stessa e la capacità di lettura è fondamentale per capire quello che è meglio fare e quando farlo. Stiamo lavorando essenzialmente con profitto sulla resilienza e sulla comprensione del gioco ed è stimolante anche per me che mi metto alla prova ad ogni allenamento”.

Crediti fotografici: Marco Brioschi

 

Ufficio Stampa Sanga Milano

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