Accogliente. E’ la sensazione che ti arriva entrando al Palazauli. “Accogliente”. E’ la parola che utilizza Giancarlo Rossini per descriverlo. Palestra. Sala fisioterapia (e non solo di nome, apparecchiature per avere tutto a portata di mano). Sala pesi. Bar. Uffici con vetrata sul campo. E sul tavolo dell’ufficio il progetto per far diventare la struttura (palazzetto, altro campo e area adiacente, il tutto proprietà del Club) un centro di sport per tutti.

Centro fitness, studio di fisioterapia, negozio di articoli sportivi, ristorante e bar). Più di una casa. Quella che vivono “le 28 ragazze”, come dice Rossini con orgoglio, che hanno scelto Battipaglia, giocando a basket, studiando, crescendo.

Marida Orazzo è la capitana “Il sorriso verso le altre, per allontanare ogni tensione”. Arrivata qui sei anni fa. Una promozione “Una gioia immensa. Non eravamo partite con quell’idea”, una laurea in Lingue. Russo e spagnolo, oltre l’inglese. “Amo la letteratura russa”. Vivendo bene a Battipaglia e sempre sognando “Essere parte di una squadra che lotta per vincere le scudetto”. E sempre volendosi migliorare. “Più il tiro che che 1c.1, cosi mi sento come giocatrice. Voglio aggiungere sempre più velocità alla mia esecuzione. Per arrivare a maggior sicurezza. Maggior disinvoltura”. Una persona perbene. E si può essere persone perbene e scendere con grinta sul campo. Giocando con cazzimma.

Elisa Policari si presenta così. “Non sono, come posso sembrare, un po’ stronza”. Parla diretto. Parla di motivazione interna. Non è timida nominando WNBA ed Eurolega per “sognare di arrivare il più in alto possibile”. Non si sente in ritardo nel provare a raggiungere i suoi sogni, “ognuna va con i suoi tempi”. Sul campo si muove e vedi la sua lunghezza. “La visione di gioco la sento come una mia qualità. Voglio migliorarmi in tutto. 1c.1 e tiro da 3. Voglio essere il più possibile versatile.” Guarda il basket. Taurasi, il suo idolo. “Mi piace come gioca con le palle”. Dice proprio così Elisa, e non va sistemata l’espressione, non arriverebbe. Studia anche lei il russo. E sul comodino il libro è un giallo. Casa e palestra. Tutto raggiungibile a piedi. 28 ragazze che si muovono insieme o da sole. Sempre in movimento. Una tappa sono le polpette della signora Filomena. La presidentessa? La madre di Giancarlo? No. La mamma di Battipaglia.


Ufficio Stampa Fip
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