Quella che vi proponiamo questa volta è un'intervista particolare, che parla non solo di basket ma di scelte di vita, e del coraggio che ci vuole ad affrontarle. E' una chiacchierata con una donna di basket, oggi mamma, moglie, e coach capace di condurre per la prima volta nella storia al titolo nella National Basketball League la squadra della Anglia Ruskin University. 

La protagonista è Cristina Baiocco, abruzzese di Vasto con una carriera in serie A1 (all'attivo una finale scudetto con la maglia di Cesena) e A2, che da quattro anni vive a Cambridge, storica città universitaria distante 100 km a nord est di Londra.

Di Cristina ci ha colpito la grande disponibilità a raccontarsi, pur dovendo "rubare" minuti preziosi ad un ritmo di vita reso incessante dal ruolo di mamma e coach (e non solo...), e l'entusiasmo contagioso con il quale ha parlato della scelta sua e del marito Andrea Scaramuccia di partire per provare nuove esperienze.

Insomma dovendo scegliere un titolo per questa intervista prendiamo spunto da una serie televisiva in onda su Sky che si chiama "Mollo tutto e cambio vita", ma state pur certi che, dopo averla letta, la troverete di gran lunga più originale ed interessante.

Buona lettura.


Ciao Cristina, ripercorriamo il tuo percorso di cestista prima e come, quando e dove hai iniziato invece ad allenare...
Ho iniziato a giocare a basket all'età di 6/7 anni nell'oratorio PGS della mia cittadina, a Vasto. E all'età di 14 anni ho iniziato il mio girovagare per l'Italia come giocatrice. Prima Bari, poi Cesena, quindi Arezzo, Palermo e infine Viterbo. Ho giocato sempre in serie A (sia A1 che A2). Scudetto giovanile cadette con Bari, finale scudetto A1 con Cesena contro Como, campionati di serie A2 vinti con Palermo e Viterbo. Gli all star game di serie A2.., sono passati talmente tanti anni che non ricordo più tutto! Ho smesso di giocare nel 2005 a Viterbo quando ero incinta del mio primo figlio, poi nato nel 2006. Il secondo è nato subito dopo nel 2007, e poi ho riniziato a giocare in serie B, vincendo il campionato, e ancora in serie A2 sempre a Viterbo, allenata da mio..."suocero" Carlo. Sinceramente non ricordo più in quale anno ho smesso!!! 

Raccontaci dell'Inghilterra e della tua esperienza lì: che squadra alleni, qual è il livello tecnico e tattico paragonato al nostro? 
Nel 2014, a far compagnia ai suoi due fratellini è arrivata Rachele, la piccola principessa di casa, e dopo un mese dalla sua nascita ci siamo trasferiti in Inghilterra. 
Io e mio marito Andrea (figlio di Carlo Scaramuccia, storico allenatore di basket viterbese con oltre 700 panchine e quasi mezzo secolo di storia, ndr.) abbiamo preso questa folle decisione di cambiar vita per poter dare un futuro migliore ai nostri figli.... Lui ha sempre amato l'Inghilterra e così eccoci qui a Cambridge! Arrivati nel Regno Unito volevo occuparmi solo dei miei figli, ma dopo i primi due anni la mancanza del parquet si faceva sentire e così ho deciso di iniziare ad allenare i bimbi. Ho preso la tessera da allenatrice nazionale di livello 2 in Inghilterra senza avere grosse ambizioni, ma soltanto per avere un "titolo" valido qui. Poi un giorno dello scorso settembre mi arriva la telefonata dall'Head Coach dell'Anglia Ruskin University e mi propone di allenare la squadra femminile. Io ero molto molto titubante, un po' perché non avevo nessuna esperienza come allenatrice senior, un po' perché non ho una buona padronanza della lingua inglese. Allenare "in italiano" sarebbe sicuramente più semplice, soprattutto nei momenti durante le partite quando non si ha tempo di pensare a come tradurre un piccolo concetto. Per fortuna Marianna Maddaloni (il capitano delle nostre due squadre) era sempre pronta a tradurre per me, ormai ci capiamo al volo! Così i miei dubbi sono durati una mezza giornata, e subito dopo aver visto il primo allenamento ho accettato l'incarico! La passione per questo sport è immensa... L'università ha due squadre di basket femminile, una di National League (NBL) e una universitaria. Con la NBL abbiamo vinto il titolo nazionale, ed è stata a prima volta in assoluto nella storia dell'Anglia Ruskin, mentre con la squadra universitaria siamo arrivate seconde nel campionato 2. È stata una bellissima esperienza anche se ritrovarsi a guardare la pallacanestro dalla linea laterale non è stato semplice. Fare la giocatrice è di gran lunga piu facile! Per quanto riguarda il livello la NBL secondo me è paragonabile ad una squadra di media classifica in A2 in Italia.


Parlaci dell'organizzazione delle società, degli impianti sportivi, se c'è o meno il professionismo nella femminile e l'interesse di pubblico e media...
La nostra squadra quest'anno era composta da giocatrici di diverse nazionalità: 5 italiane, 1 spagnola, 1 greca, 1 polacca/inglese, 1 americana, 1 inglese, 1 francese e 1 ungherese!  Per quanto riguarda il livello organizzativo è sicuramente migliore per quello che riguarda gli eventi.... Il weekend di finali maschili e femminili delle varie serie della NBL a Manchester è stato organizzato in maniera esemplare! Qui in NBL gran parte delle squadre fanno parte delle università, quindi la gestione è diversa rispetto a quella di un club italiano, che è più professionale! Ma lo è un po' tutto il basket diverso, qui è considerato uno sport minore. Le vere professioniste giocano nella lega privata della WBBL, mentre in NBL giocano ragazze che studiano, che hanno borse di studio per il basket, che lavorano. Ma l'impegno e la dedizione che ho visto nella nostra squadra quest'anno sono stati unici! Queste ragazze avevano più voglia di venirsi ad allenare con impegno dopo una giornata di lavoro rispetto a tante giovani che ho "incontrato" nella mia carriera. La squadra è per me una seconda famiglia, siamo molto unite al punto che non mi sento la loro allenatrice, ma una loro amica. So che la mia esperienza da giocatrice può essere utile a tante di loro. Conosco il basket anche se non sono una allenatrice professionista e soprattutto credo che la cosa piu importante è che amo questo sport! Per quanto riguarda le infrastrutture qui di certo non mancano le palestre! Non si trovano palazzetti molto grandi come in Italia, ovviamente in WBBL si, ma hanno una cura nell'organizzazione degli eventi perfetta in ogni dettaglio. Nella final four di Manchester ci siamo sentite tutte "importanti", e devo ammettere che da giocatrice avrei apprezzato molto giocare in quella atmosfera! I media ci seguono ma a livello locale, "Cambridge news" ogni tanto, e ovviamente l addetto stampa dell università, e poi i social, a proposito su Facebook abbiamo una pagina che si chiama Sport and Active Anglia, aspetto il vostro "like". Fondamentalmente all'università interessa maggiormente il campionato universitario perché da lustro all'università, ma è anche vero che una buona squadra di NBL attira le giocatrici per le borse di studio. E noi quest'anno abbiamo vinto!

Come si vive a Cambridge, quali sono (se ce ne sono) le difficoltà principali e quali opportunità, invece, si hanno che da noi sono più complicate...
In Inghilterra le opportunità lavorative sono sicuramente migliori rispetto al nostro Paese. Amo l'Italia visceralmente ma sono convinta che per i miei figli abbiamo preso la decisione migliore. Qui esiste la meritocrazia, in qualsiasi tipo di lavoro. Non è importante quanti anni hai, se hai figli, se non li hai, ed altre variabili di questo tipo, importa solo se sei capace! Certo non è tutto rosa e fiori.... Le nostre culture sono diverse, siamo comunque in un paese che ci ospita, io mi sento sempre italiana e non inglese, ma ammiro il loro rispetto per le regole. La cosa che mi fa più arrabbiare è che da quando vivo qui mi sono resa conto che basterebbe davvero poco perché le cose funzionassero anche in italia. Purtroppo noi italiani siamo sempre stati abituati a cercare scorciatoie...... Mi fa rabbia vedere che i miei figli ogni volta che torniamo in Italia mi stupiscono delle macchine che non si fermano sulle strisce pedonali, dell assenza di piste ciclabili, di parchi, dei rumori che ci sono per strada, di carte per terra, di file non rispettate al supermercato.... Di tante cose che anche un bimbo può notare!!!!!

Segui in qualche modo il nostro campionato?
Negli ultimi 4 anni ho seguito i risultati, ma non ho visto tante partite di A2, perchè il lavoro di mamma è molto impegnativo! 

Raccontaci un po' della tua giornata tipo a Cambridge...
La mia giornata è una corsa continua! Al mattino i miei due maschi vanno a scuola alle 9 e io e la piccola Rachele andiamo nel nostro ristorante italiano ad aiutare mio marito. Lo aiuto per  quel poco che posso nella preparazione prima dell apertura di mezzogiorno. Poi porto la bimba all'asilo dalle 12.45 alle 15.45. E in queste 3 ore non mi fermo un attimo! Tra la spesa, faccende domestiche, cucinare etc., insomma tutto quello che fa una mamma! Il pomeriggio è dedicato agli impegni dei miei figli con il basket, ovviamente giocano tutti e due! E ai miei impegni con l'università. Ho un meeting a settimana con il mio head coach per programmare il lavoro: vedere i video delle partite, decidere e confrontarsi sul da farsi. Ci alleniamo 2 volte a settimana con la NBL e una volta a settimana con la squadra universitaria. Il Mercoledì si gioca la partita "bucs" e il sabato la partita NBL. 

Tempo libero ne rimane poco, allora visto che è iniziata la bella stagione in chiusura raccontaci di dove trascorrerai con la tua famiglia le tue vacanze...
Le nostre vacanze (mie e dei bimbi perché mio marito è un grande lavoratore e non fa mai ferie lunghe!) sono quasi sempre in Italia. Però cerchiamo sempre di trovare qualche giorno per visitare il Regno Unito o per fare un weekend in qualche capitale. A Natale e in Estate, però, siamo assolutamente in italia! Le vacanze le dividiamo tra Viterbo, dove abbiamo ancora casa e la famiglia di mio marito, e Vasto dove ci sono i miei genitori. Adoro trascorre l'Estate a Vasto, amo la mia citta d'origine! Nonostante sia andata via quando avevo solo 14 anni ho tantissimi amici.., e poi adoro il mare! Mi manca da morire e mi è sempre mancato, ogni volta che giocavo in una città dove non potevo vederlo o percepirne l'odore. 

 

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