Bologna ha salutato nei giorni scorsi il primo appuntamento stagionale con #ragazzeintiro, il progetto ideato dalla FIP, coordinato da Marco Crespi e dedicato esclusivamente al miglioramento del fondamentale del tiro.
Tra le 16 ragazze selezionate la quindicenne Ndack Mbengue è la più giovane del gruppo, le ’99 Trucco, Del Pero e Verona le più “anziane”. Tutte le atlete nel corso dell’estate 2018 hanno giocato Campionati Europei o Mondiali, con l’eccezione di Madera e Mbengue che comunque hanno partecipato al raduno di preparazione con una Nazionale Giovanile.
A Bologna coach Crespi ha schierato in campo il format inaugurato l’anno scorso, con qualche correttivo suggerito dall’esperienza maturata nei primi due appuntamenti di Crema e Verona. Lo staff al completo, oltre agli assistenti Giovanni Lucchesi e Michele Catalani, comprende Matteo Panichi (preparatore fisico), Dimitri Lauwers (allenatore del tiro), Cristiana Conti (psicologa dello Sport) e Beatrice Dal Degan (nutrizionista). Le palestre di San Lazzaro di Savena e Castenaso si sono trasformate in un gioioso laboratorio all’interno del quale lo Staff ha giocato di squadra, alternando le diverse stazioni di lavoro con l’unico obiettivo di trasmettere il piacere di prendersi un tiro e segnarlo.
Così Marco Crespi, al termine del primo appuntamento. “Esiste un obiettivo in #ragazzeintiro, quello di scoprire sempre più il piacere di tirare. E se ti accorgi che tutti, staff e ragazze, siamo usciti dalla palestra sorridendoci, la sfida è davvero iniziata”.
Ha fatto il proprio esordio con #ragazzeintiro anche Homecourt, l’applicazione finanziata da Steve Nash capace di riconoscere un campo da basket e di sfruttare l’intelligenza artificiale per raccogliere dati sui tiri effettuati. Un supporto tecnico stimolante per le ragazze, un altro compagno di allenamento.

Ufficio Stampa Fip

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