Domani a partire dalle ore 13.00 ancora una volta saremo tutti lì col fiato sospeso. A Belgrado si decidono i gironi del prossimo Europeo Femminile, o meglio dell’EuroBasket Women 2019 se preferite utilizzare la formula ufficiale usata dalla FIBA.
Le Azzurre sono state inserite nella seconda fascia di merito insieme a Lettonia, Repubblica Ceca e Belgio. Chiaro che se vuoi completare un Europeo di alto livello prima o poi le squadre forti le devi affrontare e battere ma non c’è dubbio che un tabellone favorevole può aiutarti a trovare certezze, a entrare col piede giusto nella competizione facendo giorno dopo giorno il pieno di auto-stima.
L'Italia ha chiuso il girone J al primo posto grazie alle cinque squillanti vittorie messe insieme dopo il ko casalingo con la Croazia. Negli ultimi quattro Europei giocati (2009, 2013, 2015 e 2017), per tre volte siamo arrivati nelle prime otto, il sesto posto di Riga nel 2009 rimane il risultato migliore.
La considerazione non è banale perché le prime sei dell’Europeo (Serbia e Lettonia, 27 giugno-7 luglio) si qualificano per il Pre-Olimpico che si giocherà a febbraio 2020. Noi, più o meno, nell’ultimo decennio siamo sempre orbitati in quella zona della classifica e all’EuroBasket Women ci presentiamo con ambizione. Ecco perché speriamo in un sorteggio favorevole, visto che nelle ultime due edizioni dei Qualifiers abbiamo collezionato due primi posti, con 10 vittorie e 2 sconfitte.
Il sorteggio ha sempre il suo fascino perché al di là della complicazioni che propone il girone nel quale caschi dentro, ci sono avversarie che conosci bene e altre che non sfidi da decenni. Bielorussia e Turchia, ad esempio, sono due nostre affezionate clienti. Con Leuchanka e compagne abbiamo giocato nel 2007, 2009, 2015 e 2017 ottenendo due vittorie e due ko. Solo sconfitte, invece, contro la Turchia, affrontata nel 2009, 2015 e 2017. Pessimo ricordo quest’ultimo, con la gomitata di Hollingsworth a Macchi e il tiro della nostra vittoria respinto dal ferro a fil di sirena. 
D’altra parte, guai a prendere troppo sul serio l’esito di un sorteggio. Un esempio? Nel 2013 finimmo nel girone della morte con Spagna, Russia e Svezia ma ne uscimmo vivi e poi arrivammo pure a un soffio dalla semifinale. Le variabili sono infinite, da dicembre a giugno, e hanno a che fare con infortuni, defezioni, stati di forma.
Detto questo, mercoledì mattina incroceremo tutto quello che c’è da incrociare.
Forza Azzurre, già da ora.

Ufficio Stampa Fip

LBF PARTNERS