Le pillole di questa settimana sarebbero da trasferire su una ricetta medica, e recare una prescrizione senza limiti e senza una data scadenza.

Riguarda il basket, riguarda la vita, riguarda la gentilezza.

C’è una frase che abbiamo letto, in questi anni, utilizzata come slogan sui social, o scritta a caratteri cubitali sui muri, o ancora sui magneti che si attaccano ai frigoriferi.

La frase è "Praticate gentilezza a casaccio, e atti di bellezza privi di senso".

Sembra un paradosso, in un’epoca in cui proliferano figure come gli “haters”, per non parlare dei bulli o dei cosiddetti “furbetti”, anche solo immaginare che la gentilezza può generare gentilezza.

E invece dobbiamo credere che sia così. La gentilezza genera gentilezza tanto quanto la violenza genera violenza.

Essere gentili, corretti, onesti rappresenta un’anarchia positiva.

Ed è bello che a ricordare tutto questo sia lo sport in generale, il basket in particolare, una ragazza nella circostanza, che forse non a caso si chiama Alice, come il personaggio del romanzo di Lewis Carroll.

Alice è Alice Milani, figlia d’arte, nata il 2 giugno 1999, che indossa la maglia giallonera delle “lupe” di San Martino di Lupari.

Sabato scorso era in programma il derby veneto di Serie A/2 tra il Fanola San Martino e la capolista Alpo Villafranca, e nonostante tra le due contendenti vi fossero 18 punti di differenza, non bastano 40 minuti a decretare una vincitrice: 68-68 e overtime!

L’equilibrio regna sovrano anche nei 5 minuti supplementari. A due minuti dalla fine Alice Milani devia un passaggio delle avversarie oltre la linea laterale, l'arbitro non vede la deviazione e assegna la rimessa al Fanoia.

Quanti errori hanno scritto la storia di eventi sportivi, talvolta avvelenando gli animi?

Stavolta no.

A ristabilire la verità e, consentiteci, ad emozionarci, è proprio lei, Alice Milani che segnala l’errore agli arbitri restituendo la palla alla formazione ospite.
Il finale non è lieto dal punto di vista dell’esito, nel senso che la partita finisce con la vittoria dell’Alpo per 81-84, ma a vincere, per una volta, è un gesto di fair play: “Eravamo sopra nel punteggio in quel momento, ma ho preferito l’onestà", ha raccontato Alice a chi le chiedeva la ragione del suo gesto. “Non dico che mi sarei sentita in colpa se non lo avessi fatto, ma ho ritenuto fosse la cosa giusta da fare. La mia idea è che le cose poi ti tornino indietro e infatti, dopo la rimessa dell'Alpo, la mia compagna Beatrice Baldi ha intercettato il pallone lanciando il contropiede. Sì, alla fine abbiamo perso, ma lo rifarei sempre”.

Una serata di emozioni forti per Alice Milani, che non solo è stata l’MVP dell'incontro segnando il suo career high con 27 punti (10/15 da 2, 1/1 da 3, 4/7 dalla lunetta, 4 rimbalzi, 4 assist e 31 di valutazione), ma alla fine ha ricevuto il plauso di tutti, compreso del presidente delle “Lupe”, Vittorio Giuriati: “Quello che ha fatto Alice riempie di orgoglio me e tutta la famiglia delle Lupe - ha detto - e anche solo essere sfiorati dal pensiero che la grande attenzione che mettiamo nell’anteporre sempre il rispetto al risultato possa aver contribuito al gesto, mi emoziona e mi commuove”.

Alice Milani, udinese figlia d’arte (suo padre Achille ha giocato in A con le maglie di Torino e Udine), ha segnato lo scorso i suoi primi punti con il Fila di A1 (San Martino ha una squadra in A1 e l’altra in A2) contro Torino, e studia “Relazioni internazionali” all'Università di Padova.

Noi non siamo il Rettore della facoltà, ma un gesto come quello di Alice, oggi, vale un abbraccio accademico.

Complimenti!

(Foto di Carlo Silvestri - Fanola San Martino di Lupari)

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