"This is our last dance, this is ourselves, under pressure". Questa è la nostra ultima danza, questi siamo noi stessi, sotto pressione. Parole e musica del "Duca Bianco" David Bowie in collaborazione coi Queen, e viceversa. Un passaggio che possono far loro anche le squadre di A2 in questo periodo caldo in cui la pressione, sia che si giochi per i Playoff che per la salvezza, continua ad aumentare...

Le nostre Pillole forse non aiuteranno a alleviarla, ma quantomeno aiutano a trovare conforto e sicurezze sotto forma di numeri. Dedichiamo quest'edizione all'A2, al rush finale.

Parliamo subito di strisce positive e aggiorniamo il nostro personalissimo taccuino relativamente al Girone Sud: cade dopo nove turni l'imbattibilità di San Giovanni Valdarno, sul campo di La Spezia (che invece è alla quinta vittoria di fila); dopo sette quella di Bologna, sconfitta a Umbertide. Salgono a 26 invece le giornate al primo posto di Campobasso, pronta a ripetere il primato di Empoli (in testa per tutto il campionato) della scorsa stagione.

In settimana diversi losing effort hanno catturato la nostra attenzione: da segnalare il top valutazione in carriera, da quando è in Italia, anche per la croata Mia Masic con 37. La crata ha fatturato 30 dei 47 punti dell'Elite Roma a Selargius, un dato impressionante anche per lei che in stagione ha contribuito al 29% dei punti totali della sua squadra, viaggiando a 16.1 di media a gara col 35% da tre.

Serena Bona, invece, quando presente (quattro gare saltate per infortunio) contribuisce al 28% dei punti di Nico Basket Femminile. Per lei un campionato da 17.1 punti e 8.9 rimbalzi di media, e la sua prestazione contro Faenza in una sconfitta, 20 punti e 5 rimbalzi, non ha fatto eccezione.

Passando a chi è tornata a casa col referto rosa, senza dubbio spiccano le prestazioni di Veronica Perini, una giocatrice che vede il canestro come poche e l'ha dimostrato anche nella vittoria di Civitanova Marchecontro Palermo: 23 punti, 5 rimbalzi e 7 assist con 31 di valutazione. 33 invece la valutazione di Giulia Maffenini, frutto di 27 punti e 11 rimbalzi nell'importante successo di Carugate contro Ponzano.

Record stagionale di valutazione disintegrato per Elisabetta Penz della Cestistica Savonese: 40 di valutazione nella decisiva sfida contro Forlì, il precedente primato per lei era di 29. Ennesimo segnale di maturità per questa 22enne di Grugliasco, in provincia di Torino, che sta trascinando Savona fuori dalle sabbie mobili della retrocessione diretta con 15.2 punti, il 40% da tre e 4.7 rimbalzi.

Abbiamo colto la palla al balzo, come fosse uno dei suoi 3.2 assist a gara, per scambiare qualche battuta con lei, facendoci raccontare la sua storia:
"Ho iniziato a giocare a sei anni con la squadra maschile della mia città. Sono rimasta lì finchè ho potuto perchè il gioco era molto più fisico e mi piaceva molto di più, poi a 13 anni mi sono spostata, rimanendo sempre in zona ma giocando le giovanili tra Torino, Venaria e Moncalieri. Con la PMS ho fatto l'A3 e ho giocato per 3-4 anni, prima di Savona: volevo mettermi in luce e ottenere più spazio, ho fatto qui la B e adesso questo è il mio secondo anno di A2".

Due stagioni in A2 con Savona, due film dalla trama diversa (più tranquilla la scorsa stagione, più tosta questa) ma con un filo conduttore, le sue prestazioni:
"Il primo anno era un'esperienza nuova, per la prima volta da protagonista. Non è stato facile, ma pian piano ho capito il mio ruolo e le mie capacità: l'anno scorso eravamo un po' più esperte, quindi ho cercato di apprendere quello che ho potuto dalle veterane. Quest'anno, a parte l'ultimo innesto di Sara Azzellini, fin dall'inizio sono stata io la più esperta del gruppo:  ho cercato di prendermi la squadra sulle spalle e ho preso ulteriori responsabilità. Penso che il livello quest'anno sia salito, la competizione è più equilibrata, tutte sono mine vaganti, comprese noi: io credo che la nostra posizione in classifica non ci rappresenti, abbiamo sempre giocato il tutto per tutto anche contro le squadre di medio-alta classifica, e forse ci manca qualche punto."

Ambizione, dentro e fuori dal campo. E un'energia che rendono Elisabetta una dinamo, dentro e fuori dal campo.
"Sono una persona abbastanza socievole che cerca di adattarsi a ogni situazione, anche quando sono andata fuori da Torino mi sono subito trovata bene nella mia indipendenza. Oltre a giocare studio, faccio Comunicazione a Savona e dovrei laurearmi a Ottobre. Cerco di occupare il mio tempo libero come posso, sono una persona molto curiosa e cerco di conoscere qualsiasi cosa che mi capiti tra le mani, tra studio e basket. Non mi fermo mai. Alleno anche i bambini, a Mondovì in provincia di Cuneo, e in estate cerco sempre di fare dei camp"

Sulla prestazione con Forlì, la guardia biancoverde sposta l'attenzione sul gruppo:
"Era una partita importantissima in chiave salvezza, forse è quella che ci manda ai Playout ed evita la retrocessione diretta. Sono contenta, abbiamo cambiato ritmo nelle ultime partite e negli allenamenti: e la mia prestazione è stata una conseguenza del grande lavoro che c'è stato dietro. Quando le compagne ti mettono in ritmo è tutto più facile, è stata una prestazione di squadra. Se riuscissimo a metterci in una giusta posizione in vista dei Playout potremmo affrontare gli scontri col Girone Nord in un'altra maniera"

Idee chiare sul futuro in campo della sua Savona, così come sul suo. E se le chiedi tre desideri da esprimere, lei parte da...
"La nazionale. Vestire la maglia azzurra è sempre stato il mio sogno. Un altro desiderio è quello di diventare fisioterapista e infine...che il basket femminile possa essere riconosciuto come sport professionistico a tutti gli effetti, purtroppo è sempre più difficile vivere di questo! Sarebbe un sogno anche comparire su giornali e testate al pari dei ragazzi."

Un sogno di eguaglianza, e le dita incrociate per un finale di stagione...sotto pressione. Ma Elisabetta ha le spalle larghe ed è proverà di sicuro, con la sua Savona, a essere una mina vagante.

(Foto di PF Umbertide)

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