C'erano tante aspettative sulla Virtus Segafredo Bologna, e su di lei, a inizio stagione: Angela Salvadores non ha deluso chi la presentava come il "prodigio" della nuova gioventù spagnola, una dei prospetti iberici più scintillanti. Tantissimi punti nelle mani, una magia dietro l'altra e le chiavi dell'attacco di Bologna in una delle combinazioni più spettacolari del campionato, quella con l'americana Isabelle Harrison. Le abbiamo chiesto come ha vissuto la sua prima stagione in Italia e che ne pensa della situazione attuale, ormai comune a tutto il globo, compresa la sua Spagna.

Un'annata in bianco e nero, ma anche in chiaroscuro. La tua Virtus si è trovata in una zona buia della classifica, ma un po' di luce si è vista con vittorie importanti come quelle con Broni e Ragusa. Che stagione è stata?
Penso che nella seconda metà di stagione stessimo giocando meglio. Con coach Andrea Liberalotto siamo migliorate tanto e l'auspicio è quello di chiudere nel migliore dei modi la stagione.

Come hai vissuto lo stop al campionato dovuto all’emergenza COVID-19?
Fermarsi era ovviamente la cosa giusta da fare. In questo momento il basket non è importante, ciò che importa è rimanere in salute e aiutare in qualsiasi modo possibile. Se ci viene detto di restare a casa, restiamo a casa: è l'unico modo per uscire da questa situazione.

Qual è la tua routine quotidiana in questo periodo?
Non ne ho una specifica, parlo tanto con la mia famiglia in Spagna. Mi alleno, mi adopero per i miei studi universitari, faccio pratica con l'italiano e guardo film o leggo libri. Cerco semplicemente di tenermi impegnata in ogni momento.

Angela ha anche un pensiero speciale verso delle figure più che mai preziose in questa battaglia mondiale: "Ci sono un sacco di persone, medici e infermiere, che stanno lavorando ore in più per prendersi cura delle persone, quindi dobbiamo smetterla di lamentarci del non poter uscire, ed esser grati nei confronti di tutte queste persone che lavorano il più duramente possibile".

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