Nuova stagione,
nuovi progetti e anche nuovi tecnici. Il restyling del Ponzano Basket passa
anche attraverso il Settore Giovanile che da quest’anno sarà ancora più ricco e
intrigante.
La società
biancoverde, infatti, ha affidato all’head coach della Prima Squadra, Nicolas
Zanco, anche l’incarico di responsabile del Settore Giovanile.
Da qui la
costruzione di un nuovo progetto sia per il settore maschile che femminile,
mirato a garantire alle atlete e agli atleti delle nuove generazioni un’offerta
formativa cestistica e umana di primo livello.
La guida del
settore femminile è stata affidata a Sergio Giarrizzo, tecnico e
preparatore fisico di qualità ed esperienza che nelle ultime stagioni ha
lavorato con Pallacanestro Treviso e Giants Marghera. Sarà lui a condurre le
squadre Under14 e Under16 femminili per le prossime annate, oltre
a collaborare con lo staff dei preparatori atletici insieme a Francesco Dalla
Villa per la Prima Squadra in serie A2.
Sergio
com’è nata questa nuova collaborazione con Ponzano?
«Quando coach Zanco
mi ha proposto di collaborare per il progetto “Ponzano/Reyer” ho immediatamente
accettato. L’aspettativa principale è quella di continuare a divertirmi
lavorando ed educando le mie allieve a voler crescere fisicamente, tecnicamente
ed umanamente, con l’intento di rafforzare il valore del gruppo… credo nella
forza dell’insieme più che sul singolo. Da vero sportivo amo le sfide: Ponzano
per me rappresenta una nuova opportunità di continuare a lavorare, a formare e
a far crescere atlete che alimenteranno il movimento cestistico femminile
veneto».
Quanto
è importante il lavoro nel settore giovanile?
«Lo sport è vita,
soprattutto per i giovani, adesso più che mai, dato che la società in cui
viviamo ci vuole abituare a non assumerci responsabilità, a dare la colpa
sempre ad altri, a cercare negli altri le cause dei propri insuccessi, a
giustificare le proprie sconfitte dando le colpe all’allenatore, agli arbitri,
al palazzetto troppo freddo, al canestro troppo rigido, al pubblico dietro il tabellone…
Ecco nel mio piccolo voglio continuare a credere nel valore educativo della
pratica sportiva come agenzia formativa primaria. Lo Sport aiuta a crescere
“sani” e non solo fisicamente e tecnicamente; noi allenatori abbiamo il dovere
di “educare” le nostre atlete al rispetto ed ai valori etici, solo così
riusciremo a formare futuri cittadini che gestiranno il nostro Paese».
Avrai
un ruolo importante anche la prima squadra...
«Parlando con più
di qualche giocatrice di serie A ho notato in tutte la voglia di riprendere ciò
che si è interrotto, nel più breve tempo possibile. Il rischio è quello di
tralasciare dei passaggi fisiologici fondamentali, che porterebbe a possibili
infortuni o perdite di performance a causa del lungo detraining. Lo stop forzato
di questi mesi più la pausa estiva, ha procurato delle alterazioni sia alla
struttura che alla funzionalità del muscolo.
Dobbiamo recuperare
gradualmente e con le dovute cautele, le funzioni vitali e motorie del ns
corpo. Per cui lavoreremo gradualmente sul recupero funzionale, per poi pian
piano dare sempre più spazio all’aspetto tecnico. Si lavorerà dal MACRO allo
SPECIFICO, prima PREVENIRE e poi MIGLIORARE.
Come
si riparte dopo una sosta inedita e così lunga?
«Il rischio per il
settore giovanile, tutt'altro che ipotetico, è di un calo della passione
sportiva e della socializzazione, elementi vitali della pratica sportiva.
La sfida che
affrontiamo è quella di cercare di ritornare alla normalità però rispettando le
nuove modalità di convivenza. I nostri figli hanno bisogno di fare sport così
come i pesci di nuotare. Il lockdown ha interrotto bruscamente non solo la
libertà nostra e dei nostri figli ma anche quei processi fisiologici di
crescita che il movimento e l’allenamento avrebbe comunque apportato».