Torna alla vittoria l'Autosped che, nonostante abbia rischiato di complicarsi maledettamente la vita nei minuti finali, riesce a strappare il referto rosa battendo con merito una mai doma Vicenza; come una novella Penelope le castelnovesi hanno costruito, nei primi 30′, una tela di discreta fattura che però hanno rischiato seriamente di disfare con un finale di gara da dimenticare e che ha oltretutto impedito di ribaltare il -6 maturato nel match di andata. La buona notizia, per coach Zara, oltre ai due punti, arriva dal ritorno sul parquet di Gatti, a poco meno di due mesi dal brutto infortunio di Udine; prova confortante quella della pivot brianzola che ha chiuso la sfida in doppia cifra, mettendo a segno canestri importanti. Si parte con Madonna, Colli, Pavia, D'Angelo e Podrug per le padrone di casa mentre Sinigaglia schiera Monaco, Villaruel, Lazzaro, Gobbo e Tibè; avvio su ritmi elevati, su ambo i lati del campo, con gli attacchi che sembrano avere decisamente la meglio sulle rispettive difese. Il primo, ed unico, vantaggio esterno della partita (7-6) viene subito neutralizzato dalle giraffe che pian piano prendono in mano l'inerzia della gara, trovando buone soluzioni sia dal perimetro che da vicino; il divario tra le due formazioni comincia così a farsi più ampio, arrivando, in più di una circostanza, a sfiorare le dieci lunghezze e fissandosi sul 23-17 al 10′, grazie anche ad una tripla fortunosa di tabella di Lazzaro (la seconda per le venete nei primi 10′). Seconda frazione in cui lo spartito non muta con la partita che si snoda tra i tentativi di allungo dell'Autosped e gli sforzi delle vicentine per cercare di non perdere troppo terreno; le locali riescono a valicare la soglia psicologica della doppia cifra issandosi fino al +13 (36-23 al 15′) ed andando al riposo sul +10 (42-32). Se i 42 punti realizzati nei primi 20′ testimoniano di un rendimento offensivo ampiamente sopra la sufficienza i 32 subiti, però, sembrano dimostrare che i problemi accusati nelle ultime settimane in fase difensiva non sono ancora del tutto risolti. Al ritorno in campo dopo la pausa il copione della gara non cambia, sia nella sostanza, con il distacco tra le due formazioni che continua a fare l'elastico ma senza mai scendere sotto le otto lunghezze, che nella forma, con le giraffe che continuano a trovare buone percentuali al tiro; Vicenza, pur non essendo per nulla rassegnata alla sconfitta, è costretta sempre ad inseguire ed il -12 con cui entra nei 10′ finali (61-49) rende, sulla carta, assai difficile il compito per la squadra di Sinigaglia. Anche perchè la frazione decisiva si apre ancora nel segno delle padrone di casa che toccano subito il massimo vantaggio (+15, sul 64-49) dopo 1′, dando l'impressione di poter chiudere con un certo anticipo il match; impressione che però purtroppo si rivela sbagliata perchè le giraffe danno la sensazione di alzare le mani dal manubrio ben prima di avere oltrepassato il traguardo, tirando i remi in barca con abbondante anticipo. Nonostante ciò e nonostante il fatto che la retina delle vicentine resti a lungo immacolata (Bcc a secco per oltre 7′) il match sembra ancora in pieno controllo con il margine che rimane sempre abbastanza rassicurante (64-53 a 5′ dal termine e 66-57 ancora a 90″ dalla sirena) ma alcune amnesie delle castelnovesi, colpevoli anche di qualche ingenuità di troppo, unite alla caparbietà delle ospiti, permettono alle venete di ridurre sensibilmente il divario pur senza mai dare loro l'opportunità di poter ribaltare o almeno portare in parità le sorti della sfida. Due punti molto pesanti per l'Autosped che aveva bisogno come l'ossigeno di una robusta iniezione di fiducia dopo le prove non esaltanti dell'ultimo periodo; e la mancanza di tranquillità negli ultimi secondi di partita testimonia quanto fosse importante, per le castelnovesi, questo successo. Detto che la vittoria delle ragazze di Zara è stata ampiamente meritata resta comunque la sensazione che la squadra sia ancora in convalescenza; la speranza, e l'obiettivo, è quello di rivedere l'Autosped quasi perfetta che avevamo ammirato prima della sosta natalizia. Poi purtroppo è arrivato l'infortunio di Gatti a rivoluzionare le carte in tavola; non è automatico associare un rapporto di causa-effetto tra l'assenza di Micia ed il successivo calo delle giraffe ma è fuori discussione che il Bcc visto dopo la trasferta di Udine sia lontano parente, in particolare per il rendimento difensivo, di quello visto in precedenza.

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