Famila Wuber Schio e Umana Reyer Venezia hanno pensato che quaranta minuti di emozioni non bastassero per far capire al pubblico quanto sia importante la posta in palio, così ne hanno aggiunti altri cinque al cardiopalmo per definire meglio la loro rivalità. Gara-2 è stata un concentrato di sensazioni differenti, ha visto le due squadre scambiarsi più volte parziali e il comando della gara, con i due capi allenatori costretti a fare aggiustamenti azione dopo azione in modo da non perdere la bussola. Le scledensi hanno avuto più energie a disposizione all'overtime o forse quella tripla di Laksa (13 punti e 6 rimbalzi a fine gara) a 30” dalla fine del quarto periodo le ha tolte alle lagunari; nonostante ciò è difficile parlare di “fame” in duelli di questo tipo, perché entrambe le formazioni hanno dimostrato di averne e nessuna ha voluto mollare il colpo finché non si è sentito il suono della sirena finale. Il punteggio di 86-79 ha permesso a Schio di portarsi sul 2-0 nella serie con Venezia, proteggendo con le unghie e con i denti il fattore campo prima di spostarsi sotto l'ombra del Taliercio; la vittoria ottenuta domenica sera è arrivata dopo una lunga scalata, in cui la capacità di rimanere aggrappate alla montagna ha fatto tutta la differenza. Tante protagoniste, non una sola a prendersi le luci della ribalta, così oltre alla già citata bomba della lettone vanno considerate le prestazioni di Andrè (16 punti e 5 rimbalzi), quelle di Salaun (16 punti e 7 rimbalzi) e Juhasz (9 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate) decisive nel tempo supplementare, infine la panchina con una Sottana (15 punti) perfetta da dietro l'arco e il tandem Verona-Keys implacabile sulle due metà campo. Il rammarico per le orogranata è quello di non essere riuscite a espugnare il PalaRomare ad un passo dall'impresa e quell'assenza di forze vitali che già in Gara-1 non aveva permesso loro di mantenere la scia delle scledensi; tuttavia, se non ci fossero meriti per le ragazze staremmo parlando di un blowout, invece vanno segnalate l'ormai consueta efficienza portata da Cubaj (12 punti e 7 rimbalzi) e un'indomabile Berkani, top scorer della gara con 27 punti e ben 5 triple a referto.
Ora la serie si sposta a Venezia, dove l’Umana Reyer è chiamata all’impresa per allungare la contesa e tenere viva la speranza di riportare la finale al PalaRomare. Gara-3, in programma al Taliercio e in diretta su RaiSport alle ore 20.30, si preannuncia come il crocevia emotivo e tattico della serie: le lagunari non potranno più permettersi di sbagliare nulla, spinte da un pubblico che non ha mai smesso di crederci e da un orgoglio ferito che potrebbe trasformarsi in energia pura. Dall’altra parte, Schio sa di avere il match point tra le mani e ha già dimostrato di saper gestire la pressione. Il margine, però, resta sottile: basta un dettaglio, un rimbalzo conteso, una lettura sbagliata per ribaltare tutto. E in una rivalità come questa, nulla è mai davvero scritto. Per restare aggrappata alla serie, Venezia dovrà necessariamente ritrovare brillantezza nelle rotazioni e concretezza nelle letture difensive. Coach Mazzon dovrà chiedere qualcosa in più alle sue lunghe, magari provando a forzare situazioni di post basso per attaccare le pari ruolo avversarie e liberare spazio per le penetrazioni di Berkani. Una chiave potrebbe essere la gestione del ritmo: alzarlo quando serve per spingere in transizione e sfruttare la rapidità di Villa e l’intensità di Kuier, ma anche rallentarlo nei momenti critici per non concedere a Schio quelle fiammate che spesso fanno la differenza. Fondamentale sarà anche il lavoro difensivo sul perimetro, dove le venete dovranno trovare una soluzione per arginare la precisione di Sottana e Laksa, troppo libere nei momenti chiave di Gara-2. Dall’altra parte, il Famila Wuber arriva a Gara-3 con l’opportunità storica di chiudere i conti e cucirsi sul petto il tredicesimo Scudetto della propria storia. Coach Dikaioulakos lo sa bene e non vorrà lasciare nulla al caso: nelle prime due gare ha gestito con sapienza il minutaggio delle sue big, ottenendo risposte importanti dalla panchina. Ora potrebbe puntare a consolidare ancora di più le collaborazioni difensive, sfruttando la versatilità di Juhasz e Keys per cambiare sistematicamente sui blocchi e togliere ritmo al gioco avversario. In attacco, le 'orange' cercheranno di colpire con la loro solita coralità, mantenendo il pallone in movimento e costruendo tiri ad alta percentuale soprattutto dagli angoli. Attenzione anche alla gestione mentale: giocare con il titolo a un passo può essere un'arma a doppio taglio, e per vincere servirà la stessa fame mostrata nei primi due episodi. Una cosa è certa: Venezia non intende recitare il ruolo della vittima designata e davanti ai propri tifosi venderà cara la pelle. Perché le finali sono il regno delle certezze ma anche delle sorprese e il basket femminile italiano non è mai stato così ricco di talento e imprevedibilità. La storia non è ancora scritta, ma Schio ha già in mano la penna. Venezia, invece, ha l’urgenza di strappargliela.
(Foto Andrea Gilardi)