Nel recente torneo disputato a La Línea dalla nazionale italiana, Adele Cancelli è diventata l’ottava esordiente della gestione di coach Capobianco. La classe 2004 ha fatto il suo debutto assoluto e segnato i primi due punti nella vittoria contro la Spagna, nella prima partita giocata dopo la medaglia di bronzo dello scorso Eurobasket. Dopo due ottime stagioni in A2 con la maglia di Udine, Cancelli sta vivendo il suo primo anno nella massima categoria con la maglia di Geas, con cui sta viaggiando a 2.5 punti e 2.8 rimbalzi in 11 minuti di impiego. In questa intervista ci racconta il suo momento attuale, con un’attenzione particolare rivolta alle emozioni vissute in maglia azzurra.

Quando è arrivata e come hai reagito alla notizia della prima convocazione in nazionale?

L’ho scoperto vedendo il post di Italbasket, è stato completamente inaspettato. Stavo andando ad allenamento e Gina Conti mi ha detto ‘We are on the same team!’, e non capivo in che senso, allora mi ha fatto vedere il post. Appena l’ho visto non l'ho realizzato, devo dire che ci è voluto un giorno per metabolizzare ma ero felicissima, un sogno realizzato. Avevo proprio i brividi, è stato bellissimo.

Hai fatto il tuo esordio nella partita contro la Spagna a La Línea. Come descriveresti quei momenti?

Da quando siamo scese dall’hotel e ho iniziato a entrare un po’ nel mood della partita già sentivo emozioni a mille, già dal riscaldamento ero molto emozionata. L’apice è stato quando Capobianco mi ha chiamata al cambio, poi però quando sono entrata in campo ero serena nonostante tutta la situazione e contenta di giocare, non mi sembrava vero. Questo è grazie anche alle compagne, anche in allenamento fin dal primo minuto mi hanno fatta sentire parte del gruppo, pronte a darsi un cinque e incoraggiarsi una con l’altra, mi sono trovata veramente bene. Non poteva andare meglio, sono veramente contentissima.

Un commento più generale sulle due partite giocate dall'Italia?

Contro la Spagna abbiamo fatto una partita clamorosa, anche perché erano tantissimi anni che l’Italia non vinceva contro la Spagna. Siamo partite benissimo subito, poi siamo state brave a mantenere tutto il vantaggio, soprattutto nel terzo quarto, quando loro sono rientrate molto più aggressive provando a fare qualcosa per recuperare. Siamo state bravissime a non cedere e mantenere sempre il vantaggio che ci ha permesso di vincere, veramente una partita super. Contro la Francia purtroppo nei primi due quarti non abbiamo iniziato bene come contro la Spagna e siamo andate subito sotto. La cosa positiva è che dopo l’intervallo abbiamo avuto una bella reazione, pian piano abbiamo iniziato a recuperare, a fare buone cose e a difendere in maniera più fisica e aggressiva. Non siamo riuscite a portarla a casa, ma di positivo prendiamo che sappiamo quello che dobbiamo fare per vincere, dobbiamo partire subito forte e tenere per quaranta minuti, non possiamo permetterci di essere molli.

Dall'altra parte del campo c'erano giocatrici come Awa Fam, Elena Buenavida o Alicia Florez che avevi già affrontato con l'Under 20. Chi è l'avversaria che ti ha impressionato di più nei tuoi anni di nazionali giovanili?

È stato bellissimo ritrovare le avversarie delle giovanili nella nazionale senior. Il livello è altissimo, si vede che loro sono da più tempo in squadre importanti, nonostante la giovane età, sono veramente avanti sia nella fisicità che a livello di gioco. A parità di ruolo ti direi Awa Fam, è veramente forte ed è stato bello ritrovarla.

Come è stato l'inserimento da unica debuttante nel gruppo del bronzo di Eurobasket? Come ti sei trovata a lavorare con coach Capobianco?

Nonostante l’emozione che raccontavo prima, fin dal primo allenamento le ragazze mi hanno fatta sentire parte del gruppo, non pensavo. Sono state splendide e mi hanno dato una grande mano. Era un contesto nuovo, non conoscevo nessuna tranne le mie compagne di Geas, il sistema di gioco, staff e allenatore nuovo, era tutto abbastanza difficile ma dal primo momento mi hanno dato una grande mano in campo. Questo mi ha permesso di essere tranquilla e fare quello che so fare, è soprattutto grazie a loro e le ringrazio. Anche il coach mi ha dato subito fiducia e messo grande tranquillità, mi sono trovata bene. Il gioco è dinamico e mi è piaciuto, vorrei lavorarci ancora insieme perché mi sono trovata bene.

Come sta andando la tua prima stagione con Geas?

La società è molto seria, mi sono resa conto da subito del livello molto alto, sia come organizzazione che in campo. Sto ancora cercando di entrare bene nel meccanismo, è un salto importante venendo dall’A2, soprattutto a livello di fisicità e velocità di gioco. Ci vuole un po’ di tempo, ma devo dire che sono contenta già di allenarmi tutti i giorni con gente così forte, soprattutto le mie pari ruolo con la stessa fisicità o di più, perché ad esempio Tinara Moore è tosta da marcare tutti i giorni. È davvero allenante e sto imparando un sacco, poi quando arrivano i minuti in partita cerco sempre di dare il massimo. L’ambiente è serio e sto lavorando bene, speriamo di fare sempre meglio.

Dopo la prossima trasferta a Venezia ci sarà l'ultima e decisiva partita del girone di EuroCup contro Sepsi. Com'è la gestione del doppio impegno, anche questo una novità per te?

Giocare l’EuroCup è bellissimo, ti confronti e vedi realtà diverse di livello europeo, è un’opportunità clamorosa. Devo ammettere che all’inizio è stato un po’ difficile, soprattutto quando giocavamo fuori sia in coppa che in campionato, sono tanti giorni in cui devi viaggiare, devi tornare e devi allenarti, non hai così tanto tempo e devi essere subito pronta a giocare. Non è facile, penso sia tanto una questione di abitudine, e adesso ormai sono un paio di mesi che stiamo giocando e abbiamo preso il ritmo. È impegnativo però bellissimo girare così tanto e confrontarsi con realtà così importanti. Speriamo mercoledì di riuscire a portarci a casa la vittoria per continuare.

In cosa ti ha migliorato l'esperienza in A2 a Udine, dentro e fuori dal campo?

Quando sono arrivata a Udine venivo da una Serie B ed ero molto indietro, la fisicità è tutta un’altra cosa è arrivare in A2 ed è stato un buon passo. Non sarò mai grata abbastanza a Massimo Riga, che mi ha allenato per tutti e due gli anni, e per il gruppo di ragazze che ho trovato, essendo la mia prima esperienza fuori casa lontana da Bergamo. Fuori dal campo è stata un’esperienza bellissima, con le ragazze ci sentiamo ancora una volta a settimana in chiamata, siamo rimaste in buonissimi rapporti e anche in campo si vedeva, giocavamo proprio bene insieme. A livello di basket sono cresciuta tantissimo tecnicamente e fisicamente, soprattutto grazie al lavoro individuale che ho fatto con Massimo. Sono stati i due anni che mi hanno permesso di essere qui a iniziare un percorso con Geas. Sono molto grata e non cambierei per nulla al mondo le due stagioni di Udine, mi hanno fatta crescere in modo esponenziale, sia dal punto di vista umano che sul campo.

Chi sono stati finora i punti di riferimento della tua carriera?

Sicuramente Massimo Riga, è lui che mi ha fatto la crescita più importante nel mio cammino finora. Anche a Bergamo sono stata allenata da Monica Stazzonelli, anche lei nelle giovanili mi ha dato una grande mano, per cui direi principalmente loro. Anche Cinzia adesso mi sta dando fiducia, e non è sempre facile con una giovane che viene dalla A2. Spero di poter continuare a fare sempre meglio.

(Foto Italbasket)

LBF PARTNERS