Gli spettatori delle prime due gare dei playoff scudetto Famila Schio-Passalacqua Ragusa del Primo e del 3 maggio potranno assistere alla mostra 1938. Azzurre Prime in Europa. La mostra sarà esposta nella Sala Cestaro del PalaRomare.
La mostra celebra le Azzurre che vinsero quella prima edizione del Campionato Europeo femminile organizzato dalla FIBA. Era il 1938 e il fascismo era all’apogeo. Il dato politico non toglie nulla all’impresa delle dieci Azzurre, dell'allenatore Silvio Longhi e del presidente della FIP Giorgio Asinari di San Marzano. Batterono, davanti a 3000 spettatori, in un’avvincente girone all’italiana, Polonia (27-19), Svizzera (59-8) e Francia (34-18), persero solo di 2 punti con la Lituania (21-23) a causa di un autocanestro, ma si aggiudicarono l’Europeo anche per il miglior quoziente canestri. 
Anna Maria Giotto, ultima sopravvissuta all'età di 103 anni di quella Nazionale, vive a Bergamo. L'esposizione, grazie alla collaborazione e l'affetto della BB14 Bergamo, vuole essere un omaggio alla signora Giotto e alla famiglia che hanno dato un grande contribuito per reperire il materiale della mostra.
La mostra 1938. Azzurre Prime in Europa non è solo un modo per ricordare un’importante manifestazione vinta, ma anche per conoscere le origini del nostro sport, per capire come eravamo e per comprendere come tutto ciò abbia influenzato il nostro modo di vivere la pallacanestro.
L'idea della mostra e la raccolta dei materiali sono del giornalista Massimiliano Mascolo e del fotografo Alessandro Rizzardini a cui hanno dato il via l'archivio personale di Annamaria Giotto, oggi 103 anni ed unica sopravvissuta di quella squadra, miglior realizzatrice italiana di quell’Europeo con 30 punti in 4 gare.
La mostra, a cura della Federazione Italiana Pallacanestro, realizzata graficamente da Alessandro Orrico, è stata portata nei principali palazzetti di serie A1 e serie A2 femminile nel corso della stagione 2018-19 dalla Legabasket Femminile. L'esposizione viene declinata in 8 pannelli 180x100cm che raccontano in 16 tavole i momenti di quell’Europeo, dalla preparazione alla vittoria, illustrando il significato sociale dello sport al femminile in piena epoca fascista alla fine degli anni Trenta, le modalità di gioco e lo stato di sviluppo della pallacanestro femminile in Italia, prima della catastrofe collettiva della seconda Guerra Mondiale. 
La mostra è stata già esposta a La Spezia, Napoli, San Martino di Lupari (in occasione della Final 8 di Coppa Italia), Campobasso, Siena e Bergamo. In corso di definizione le successive tappe della mostra.

Ufficio Stampa Fip

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