Il 20 marzo del 1980 è una data che difficilmente lo sport torinese potrà dimenticare. Entriamo in un'epopea d'oro, un mix di miti e leggende all'ombra della Mole che non si può dimenticare: sono gli anni dei due scudetti di fila della Torino targata, è proprio il caso di dirlo, Fiat. Il quarto e il quinto nella storia di questa società. 

Ma l'impresa vera è un'altra: la Fiat sul tetto d'Europa. E' il 1980 quando la formazione allenata da Bruno Arrigoni disputa la Coppa dei Campioni: la squadra è decisamente attrezzata, può contare sull'apporto di giocatrici di spessore come Wanda Sandon, ma anche Lidia Gorlin, Sandra Palombarini e Rossana Vergnano.

L'avventura in Coppa dei Campioni nasce, ideologicamente, un po' prima: nel 1978 Torino sfiora lo spareggio scudetto col Geas, con una sconfitta all'ultima giornata contro Roma. Si rifà l'anno dopo, nel 1979, dominando la Poule Scudetto con tredici vittorie su quattordici e ben otto punti di vantaggio sulle seconde Milano e Treviso. Si va in Europa.

La data simbolo d'inizio del cammino, ad archivi FIBA, è il 10 gennaio 1980: la cavalcata è impressionante. Si comincia col 52-71 in casa del Bayer Leverkusen, mentre a Torino cade la storica Stella Rossa, 81-79. In sei giorni l'impatto con l'Europa è devastante: la Fiat spende tantissime energie nella massima competizione e ne soffre un po' in campionato. In Italia si arriva allo spareggio con l'Algida Roma: è una partita storica per gli anni '80 del basket italiano, finisce 82-81 un match fantastico con Gorlin top scorer (27 punti), ma anche l'apporto fondamentale di Grossi, 16 punti, e Sandon, 15.

Meno sofferto il cammino continentale: la formazione di Arrigoni annichilisce lo Sparta Praga, 60-79 in terra ceca e 63-56 in casa, schiaccia con un rotondo 105-39 il Leverkusen e ancora vince in un'autentica battaglia contro la Stella Rossa, 94-95. Percorso netto nella prima fase, sei su sei.

L'ultimo step prima della Finale è il doppio confronto con il BV Oud Beijerland. Brillante anche qui la squadra piemontese che vince 76-78 in trasferta e poi fa una passerella per il 74-58 nel match di ritorno. L'ultima sfida a Wittenheim, in Francia, per la finalissima.

A 450 chilometri da Torino, ma con l'Italia del basket femminile col fiato sospeso, le torinesi affrontano Pernik, formazione bulgara che aveva beffato proprio la Stella Rossa, grande rivale della prima fase per la Fiat: +15 a sorpresa a Belgrado, ben gestito in casa nonostante la sconfitta di sette punti rimediata dalle slave. Si gioca il 20 marzo.

Una buona prima metà per le bulgare, poi però viene fuori Torino, e vince con merito: Gorlin e Palombarini ne mettono 18, Grossi e Piancastelli vanno in doppia cifra (12 e 10 a testa). 75-66 finale e la squadra di Bruno Arrigoni può gioire. Europa conquistata, siamo all'inizio dei favolosi anni '80, e Torino guarda tutti dall'alto dopo una splendida doppietta.

(Foto da "Almanacco del basket al femminile" di Massimiliano Mascolo)

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