La prima sconfitta di Venezia per mano di Schio, la vittoria fondamentale di Battipaglia, i bellissimi match tra Geas e Costa e tra Empoli e Bologna: una settima giornata di ritorno da ricordare per la Techfind Serie A1, ricca di emozioni e belle partite.
Nella sfida clou del turno impressionante segnale del
Famila Wuber Schio al campionato: le scledensi, senza Gruda, Trimboli e Andrè,
stendono l’Umana Reyer Venezia per 84-62. Spiccano, oltre ai match di Sottana e
Mestdagh, i 15 punti di una scatenata Cinili per le “Orange”; per Venezia 15 di
Penna. Amara l’analisi del primo ko stagionale del coach orogranata Giampiero
Ticchi: «Una
partita nella quale il Famila ci ha dominato, sono state più determinate di noi
sin dal primo pallone e avevano più energia. La partita credo si sia decisa
nell’ultima parte del secondo quarto quando eravamo a contatto e Schio ci ha
rifilato un break per scavare un solco di 11 punti all’intervallo: quel
parziale ci ha demoralizzato, aumentando l’entusiasmo delle nostre avversarie».
Domenica caratterizzata però anche da grandi partite prima del posticipo:
come nel derby lombardo vinto dall’Allianz Geas Sesto San Giovanni 79-76 su un’ottima
Limonta Costa Masnaga. Nonostante una grande Spreafico, 26 punti, le ospiti
cedono alla squadra di casa nel finale, coi tiri liberi decisivi di Graves e
Verona a chiudere il match. Per il Geas 20 di Graves, coach Cinzia Zanotti
commenta così un bellissimo derby: «Mi aspettavo un po’ una gara del genere.
Costa si è dimostrata bravissima: è una squadra con tanta energia e oggi è
riuscita a metterci in grande difficoltà. Alla fine però siamo riuscite a
portare a casa i 2 punti. Le avversarie ci hanno messo parecchio fastidio in
attacco, dove abbiamo avuto poca fluidità: forse abbiamo fatto punti con più
iniziative individuali rispetto al nostro solito tipo di gioco».
Sogna anche l’Use Rosa Scotti Empoli che prosegue la sua
marcia con un 61-60 sulla Virtus Segafredo Bologna, nonostante i 15 punti di
Williams e il rientro di D’Alie per le emiliane. Per Empoli super gara di
Premasunac, autrice di 23 punti con 15 rimbalzi, bene anche Smalls con 14
nonostante condizioni fisiche un po’ precarie. Così il coach empolese Alessio
Cioni: «L’abbiamo
vinta in difesa, tenendo una squadra come Bologna a 60 punti. Si è vinta sia da
un punto di vista di controllo dei rimbalzi che di uno contro uno, e in quel
senso l’ultimo possesso in attacco di Bologna con la difesa decisiva di Ravelli
su Williams è la fotografia della partita. Abbiamo fatto fatica solo in una
fase, nel finale, contro la loro small ball, ma alla fine siamo riusciti
comunque a ottenere i due punti. Le lunghe? Partita super di Mathias, di
Premasunac e anche di Narviciute: tutte hanno fatto molto bene».
Meno equilibrato ma comunque vibrante il match tra PF
Broni 93 e La Molisana Magnolia Campobasso: vincono le molisane guidate da 16
punti di Wojta, Tikvic e Gorini, il finale è 55-68. Dedica speciale per i due
punti in casa Magnolia all’argentina Carolina Sanchez, assente perché tornata
in patria per un lutto familiare. Le parole di coach Domenico Sabatelli sono
assolutamente emblematiche: «Prima di ogni analisi tecnica voglio sottolineare
che quest'affermazione è dedicata a Carolina Sanchez, il nostro capitano, che
ha vissuto una vera e propria tragedia in questi giorni. Il successo?
Senz'altro parte da una grande prestazione difensiva. Sono settimane che questo
gruppo riesce a lavorare insieme e mette a frutto quanto viene preparato. Anche
in questa circostanza si è visto che, quando difendiamo bene e riusciamo ad
andare in transizione sappiamo creare difficoltà alle nostre avversarie. Ne è
venuto fuori un primo quarto incredibile che ci siamo portati avanti sino ad un
ultimo periodo, quando abbiamo pagato un po' dazio alla stanchezza, senza però
disunirsi».
La Passalacqua Ragusa vince 48-67 sul difficile campo del
Fila San Martino di Lupari, ma è una vittoria decisamente amara per il grave
infortunio occorso a Marzia Tagliamento. Ragusa si coccola Marshall e Santucci,
15 punti, ma il pensiero a fine gara per le iblee è tutto per l’ala brindisina,
che nei prossimi giorni verrà sottoposta a esami strumentali. Così in merito il
coach siciliano Gianni Recupido: «L'infortunio non è sicuramente lieve ma aspettiamo
l'esito degli esami per capire la reale entità. E' caduta male in uno scontro
di gioco e ha sbattuto male il ginocchio e ha sentito molto ma molto male.
Vediamo». Sulla partita: «L'impatto è stato difficilissimo ma d'altra parte ce
lo aspettavamo dopo tre settimane di stop, poi pian piano siamo rientrati bene
senza soffrire, l'impatto nel terzo quarto, anche grazie all'energia di Marzia
soprattutto in difesa è stato fondamentale e abbiamo cambiato il volto alla
partita. Sono soddisfatto della prestazione e del risultato. Ovviamente usciamo
con il rammarico di avere subito questo infortunio e facciamo gli auguri a
Marzia per una pronta guarigione».
Nello scontro salvezza, o quantomeno il primo round dato
che mercoledì si giocherà un secondo match al PalaZauli (il recupero della
settima d’andata), vittoria della O.ME.P.S. BricUp Battipaglia sul campo della
Dondi Multistore Vigarano per 82-90. Prova sontuosa delle straniere di
Battipaglia: McCray, Hersler e Melgoza combinano per 68 punti totali, la
svedese ne mette ben 26 per la vittoria della squadra di coach Scotto Di Luzio.
Per Vigarano 22 di Rosset.
Rocambolesca vittoria per la Gesam Gas E Luce Lucca che
supera 80-91 il Banco di Sardegna Dinamo Sassari dopo un overtime. Sassari spreca
un margine di sette punti a poco meno di due minuti dalla fine contro le
toscane trascinate da una prova fantastica di Orsili, 25 punti e 40 di
valutazione, e da una ritrovata Harper in overtime (nove dei suoi 11 punti
totali). Coach Francesco Iurlaro a fine partita è quasi incredulo: «Una
partita incredibile, viste le energie che abbiamo dovuto spendere in campo.
Abbiamo fatto male nei primi due quarti, in cui non riuscivamo a difendere e
imporre il nostro ritmo in attacco: poi abbiamo adeguato la nostra difesa
specie sul pick and roll costringendo Sassari a perdere più palloni. Durante l’intervallo
ho chiesto alle ragazze, visto come stavano giocando, se avessimo un’anima o no:
al rientro in campo quest’anima è venuta fuori».
(Foto Roberta Banzi)