"Avere in mano una penna in questo momento è un po´ come avere la palla in mano in contropiede. Lasci che sia l´istinto a guidarti. Musica in sottofondo, lacrime agli occhi e un nodo in gola completano il quadro.

Arriva un momento in cui le cose cambiano forma. Spesso non per volontà, succede e basta. E bisogna andare avanti, guardare avanti. Ed investire in altro. Ecco, quel momento è arrivato anche per me , "l´eterna" Smesh, quella che non vuole perdere nemmeno giocando a carte con sua nipote. "Tu che smetti di giocare?" "Non ci credo" "E perché mai?? Puoi ancora giocare tranquillamente in A2". Queste le frasi più gettonate del momento. Lo so, scelta incomprensibile, se non per tutti, sicuramente per la stragrande maggioranza. Cerco di spiegarmi.. Il mio corpo e la mia testa si stanno dividendo tra troppe cose. Non è più tempo di dar tutta me stessa al basket giocato. Dovrei fare solo quello, curando acciacchi e rispettando tempi di recupero, "gestendomi" insomma. No, non fa per me. O tutto o niente. E poi c´è un nuovo amore.. vero motivo di questa scelta folle. Sì, voglio provare ad allenare "per davvero", mettendoci tutta me stessa. Quando prima parlavo del cambio di forma...

Saremo sempre io e te, stessa passione e stessa devozione. Stesso entusiasmo e grinta: sorrisi e lacrime non mancheranno, nemmeno stando ai margini del rettangolo di gioco. Che poi ai margini ci stai solo fisicamente, perché comunque sei responsabile e comandante della tua flotta. 

Avevo 10 anni quando cominciai, quasi per caso. Mi videro più alta degli altri a scuola e mi portarono in palestra. Beh, da quel giorno non ci sono più uscita..

Impossibile nominare tutte le persone che in questi 25 anni di palla a spicchi mi hanno lasciato qualcosa o semplicemente "viaggiato" con me. Ma due persone non posso non nominarle. Mamma, Papà, so che state soffrendo ora, almeno quanto me. Mi avete sempre seguito, ci siete sempre stati ed è grazie a voi se ho potuto vivere appieno questo quarto di secolo. Il mio più grande grazie quindi va a voi, meravigliose creature. "La figlia preferita che gioca a basket", quante volte ci hanno preso in giro gli altri due della truppa su questa cosa eh? So che vi privo di un pezzo importante e vi chiedo scusa per questo, ma credo anche di avervi regalato tanto in questi anni. Siete stati compagni di viaggio fedelissimi. GRAZIE. La vostra "piccola" ora è una donna. Un processo di maturazione che ha raggiunto la propria completezza qui a Costa, in un ambiente puro in cui sono riuscita ad essere completamente simile a me stessa. Senza freni, senza sentirmi MAI giudicata. Anzi, sentendomi apprezzata. Appieno. Difetti compresi.

Il drago ha tirato fuori la sua forza e preso il volo. Ed anche un posto sul mio corpo. E´ tatuato sulla mia pelle. Indelebile, indissolubile, inossidabile. Lo è anche la pantera, simbolo di un modo di essere, ma anche di una società che in brevissimo tempo è diventata la mia seconda famiglia. Una mattata, l´ennesima, dettata da quell´istinto, da quell´impulsività e quella passione che sono alla base di un carattere non certo semplice, ma sicuramente trasparente.

Ho incontrato persone di ogni genere in questi lunghi anni e da ognuna di loro ho preso qualcosa, OGNUNA. Anche quelle che sono nel "libro nero", quelle che mi hanno fatto male, a volte addirittura umiliato. Ma avevano a che fare con una con due palle quadre (scusate il francesismo), una volontà di ferro ed un cuore immenso. E che non ha mai mollato. MAI. Ecco, questa è la cosa che mi preme di più, continuare a trasmettere questi valori anche stando dall´altra parte della barricata. Con nuovi compagni di viaggio. Sì, perché non ho mai sopportato l´idea che l´allenatore fosse una cosa e la squadra un´altra. Si viaggia sullo stesso treno, con obbiettivi comuni. Insieme. Con rispetto dei ruoli e buonsenso, certo, ma camminando insieme. Io la vedo così...

Tornando al basket giocato, ricordo con grande orgoglio la mia prima trasferta di Eurolega a Mosca contro Taurasi. O le due promozioni consecutive dalla B all´A2 prima con Sesto e poi con Broni, da protagonista al primo anno via di casa. Come dimenticare l´esordio in A1 con Rovereto, le trasferte di Eurocup il mercoledì in giro per l´Europa ed una semifinale raggiunta nella competizione con Parma (Miss Tripla nacque lì), certamente tra le squadre rimaste più "dentro". Ho provato cosa volesse dire salvarsi all´ultimo turno di playout (una sola volta per fortuna), o cosa significasse indossare la maglia della Reyer. E l´apice di una modesta carriera raggiunto perdendo gara 5 di semifinale scudetto a Schio con la maglia della Comense. Con la magra consolazione di aver segnato l´ultimo canestro della folgorante storia nerostellata. Ovviamente da 3 punti.. Indimenticabile infine, ma non certo per importanza, il mio ingresso nel mondo Costa (già "assaggiato" all´età di 18 anni) a giugno di ormai 3 anni fa, dall´A1 all´A3. L´ennesima follia, ma mi sento di dire di non aver mai fatto cosa più giusta nella vita. Mai.

Concludo un percorso ad ostacoli con una non certo indimenticabile stagione a livello personale. Troppi intoppi, poca continuità dovuta principalmente a problemi fisici, i 2 mesi out sono stati pesanti. Mi son ripetuta spesso "Non si può concludere una carriera con una stagione così", ma la stagione perfetta, se esiste, capita una volta ogni 10 e non ho più tempo per cercarla. Sono stati 3 anni pieni, intensi e leggeri allo stesso tempo. Ricchi di confronti. Risate, sorrisi e lacrime si sono alternati senza tregua, fossero essi di gioia, di rabbia o di dolore. 
Ho avuto al mio fianco persone semplici, una dote che ho apprezzato non immaginate nemmeno quanto. Non vi nomino, ognuno di voi sa ESATTAMENTE cosa mi ha dato e quanto è grande il bene che c´è.

Mi ci vorrà ancora un po´ di tempo per metabolizzare la cosa, ho mal di stomaco da 2 mesi ormai e la lacrima facile, ma come mi piace dire.. "C´est la vie".

Ora basta, ma... Non potevo non lasciarvi con una citazione di Vasco.. 
"Vivere davvero ogni momento con ogni suo turbamento.. E come se fosse l´ultimo..."

Con AMORE

Vostra Smesh, Majo, Masha"
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