Ci piace iniziare questo appuntamento con le pillole della settimana parlando di una favola solo apparentemente, come spesso accade, rivolta ad un pubblico bambino, “Alice nel paese delle meraviglie”.

I tanti che l’hanno letta avranno colto che la metafora più importante del libro di Lewis Carroll è la crescita, mentre il dialogo che meglio di ogni altro sintetizza il senso dello scorrere del tempo è quello tra Alice e Bianconiglio:
– Per quanto tempo è per sempre?
– A volte, solo un secondo.

Le pillole di questa settimana parlano di quel secondo che, a volte, assomiglia ad un per sempre, e che ci fa capire quanto il basket sia davvero lo “sport delle meraviglie”.

Il secondo che ha regalato un per sempre alla sua squadra è quello che ha vissuto Laura Rossi, cresciuta a Cucciago, di fronte al mitico Pianella, teatro delle più belle vittorie di Cantù, e protagonista del primo successo in serie A2 della neo promossa Varese dopo otto sconfitte consecutive (59-58 contro Udine).

Come?

Con una tripla all’ultimo secondo, quel secondo che solo e soltanto nella pallacanestro, e nelle favole, a volte può sembrare lungo una vita.

Laura, 21 anni, studentessa in Sociologia, quella partita l’ha decisa non solo segnando la tripla che ha ribaltato il risultato dal 56-58 al 59-58, ma con una prestazione da 23 punti in 27 minuti e percentuali da MVP: 4/7 da 2 e 5/9 da 3.

È durato un’eternità anche il decimo di secondo di Simona Giglio Tos della Nico Basket Ponte Buggianese, che si è trovata in lunetta sul 70-70 appunto con un decimo di secondo sul cronometro; un infinitesimo in senso “Leibniziano”, che esprime un avvicinamento infinito allo zero, con in più il peso mentale del cronometro fermo: primo tiro libero sbagliato, secondo tiro libero a segno, e secondo successo per la neo promossa Nico.

È proprio vero, per sempre a volte può essere anche solo un secondo…


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