Nuovo ruolo a partire dalla prossima stagione per Gabriele Pirola, che dalla panchina della B&P Autoricambi Costa Masnaga si sposterà dietro la scrivania, visto che il suo nuovo ruolo prevede di guidare e organizzare l'intero settore giovanile di Costa nei prossimi anni.
La decisione di prendere le redini del settore giovanile come nasce? "Dopo la (sofferta) decisione di lasciare la gestione della serie A, Bicio mi ha proposto di riprendere in mano il coordinamento della parte tecnica con gli allenatori del settore giovanile. Ci sembrava che, dopo l’impostazione di certi lavori 5-6 anni fa, ci fosse bisogno di riprendere un po’ le cose in mano, con una figura che girasse sui gruppi e gli allenatori delle giovanili. Tenendo conto che a livello di risultati Basket Costa è sicuramente nel momento di maggiore espressione, mi pare che decidere di investire in questa cosa significhi avere grande lungimiranza, e pensare che lo sviluppo debba continuare. Un segnale che mi motiva molto". 
Quali sono stati i fattori che hanno pesato sulla tua scelta di fare un passo indietro dopo la promozione? "Penso di conoscere abbastanza bene le mie capacità e i miei limiti. Ho allenato il gruppo per 6 stagioni, in cui siamo cresciuti continuamente, sia come squadra che come società. Gli ingredienti vincenti sono stati 3: unità di intenti assoluta, idee originali e coraggio dentro e fuori dal campo. Il percorso è stato bellissimo e si è concluso con un finale strepitoso. Varcata la soglia dell’A1 ho sentito che si era chiuso un ciclo, e che era il momento di aprirne uno nuovo, per il quale sarebbero servite ulteriori forze. Che io non avevo. E’ stata una decisione molto difficile per me rinunciare a vivere quel che ci eravamo conquistati in anni di lavoro, ma anche naturale per certi versi". 
Quali saranno le tue mansioni da settembre in poi? "In realtà possiamo parlare di “mie mansioni” dall'istante in cui ho ricevuto la proposta di Bicio. Ho già iniziato il lavoro di programmazione con gli allenatori, e al contempo sto cercando di chiudere nel miglior modo, insieme a un gruppo di persone incredibili, l’avvio del progetto “Atleta in Famiglia”. Si tratta di un qualcosa di unico nel panorama sportivo italiano, di cui si parlerà molto in futuro. Da settembre mi concentrerò più sul campo ovviamente, curando il fatto che ci sia un’identità comune all’interno del percorso di formazione dei giocatori e delle giocatrici. Questo, nella mia testa, significa portare in campo nei vari gruppi proposte tecniche con un filo conduttore unico ma senza schiacciarsi per forza sul fare tutti le stesse cose. Trovo giusto che ogni allenatore possa esprimere la propria indole e le proprie specificità, restando all’interno di alcuni principi chiari e condivisi".
Il lavoro con i giovani di Costa prosegue sia nel maschile che nel femminile: dove credi si debba intervenire in modo più importante per migliorare? "Voglio trovare spazi per realizzare percorsi di miglioramento tecnico individuale metodici, migliorare i percorsi di sviluppo fisico e mentale, strutturare una funzione di reclutamento più organizzata e ampia, sviluppare ulteriormente il Progetto “Atleta in Famiglia”. Poi, cammin facendo, stare a vedere che idee ci verranno e realizzarle. E bermi dei grandissimi spritz al tendone il sabato sera, aspettando la partita della serie A1...che gioia!".

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